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La vita di una donna è tutta una questione di disordine.
La vita di una donna è tutta una questione di disordine.
Un disordine cosmico, irrazionale, mentale,
confusionario.
Trascorriamo la maggior parte della nostra esistenza
ad affannarci, ossessivamente, tentando di riportare un po' di ordine
nelle nostre vite.
O peggio ancora, ricercando una perfezione
illusoria.
Esistono vari modi per ferire una
donna. Non sono necessari schiaffi e pugni, per calpestarla, sono
sufficienti piccoli, insignificanti, comportamenti, atteggiamenti,
arroganze, dimenticanze, per spegnerla.
Avete mai pensato a quanto possa essere
difficile, ed estremamente faticoso, vivere in balia di due metà?
Esistono donne che sono gialle dentro, bianche fuori, azzurre di
lato, e rosse da dietro.
Credete davvero che sia semplice tenere
a bada tutte queste realtà, queste essenze colorate, che
s'incastonano in un'unica anima?
E' vero quel che si dice; noi donne
siamo nate nude, portatrici inconsapevoli del seme della vita,
padrone del mare in burrasca, rappresentato da due morbidi seni, e
una caverna misteriosa.
Crescendo impariamo a vestirci,
realizziamo di essere altro, oltre ad un paio di gambe; ed è proprio
quell'altro, quel fattore terzo al quale ci aggrappiamo, con le
unghie e con i denti, che tentiamo di preservare, nei confronti di
quel mondo livido, che ci si staglia dinnanzi.
Ci vestiamo,
attraverso braccialetti e sciarpe, creandoci una piccola identità,
che brilla, come una lucciola in una caverna inesplorata.
Indossiamo la pazienza, la costanza, la
determinazione, il carisma. Tutto al di sopra di quel corpo nudo,
inerme, che porta i segni della nostra fragilità.
Esistono, al mondo, vari modi per far
del male ad una donna.
Basta suggerirle, nell'intimità,
sussurrato piano piano ad un orecchio, che è vecchia, nonostante non
abbia neanche 30 anni. Lei inizierà a crederci, liberandosi dalle
larghe spalle di quel soprabito di sicurezza, che gravava sul corpo
nudo. Ci crederà, e inizierà, a poco a poco, a schiudere i suoi
bellissimi petali, alimentati dalla luce solare. Ci crederà, perchè
a noi donne è stato insegnato che quando gli anni passano,
diventiamo merce avariata, e siamo improvvisamente cestinabili, come
un file in un computer.
Spesso è sufficiente chiederle di
mettersi in ombra, lasciando che il resto del mondo livido si nutra
di quella luce solare, sua unica linfa vitale. Ossigeno per i nostri
petali. Lei lo farà, perchè è donna, umile e generosa, si
spoglierà di quel maglioncino di ciniglia, scoprendo ancora di più
la sua stanca schiena; sfoggiando, la nudità della sua anima.
Lo farà, una volta, e un'altra volta
ancora, perchè grava sulle coscienze di noi donne, ancora, l'eredità della sottomissione.
Se poi volete davvero calpestare una
donna, e sputare sul suo cadavere, allora regalatele dei fiori, delle
rose rosse, dopo averla spogliata del tutto, lasciandola nuda,
inerme, priva delle sue certezze e fondamenta. Ditele che l'amate
immensamente. Lei probabilmente sorriderà, perchè è donna, e il
sorriso rimarrà sempre il nostro migliore accessorio, e indosserà,
stancamente, le sue mutandine.
Mi fa male scrivere queste cose. Soffro
anche solo a pensarle.
Verso lacrime amare, perchè sono
donna, abbracciando il mio corpo nudo, simbolo della mia più limpida
fragilità. Piangere è sempre stato il mio segno di debolezza,
quella debolezza che mi brucia l'anima, infiammandomi le gote, ogni
qualvolta mi ritrovo nuda, spogliata dalle mie sicurezze. E' per
questo che, nel momento in cui scrivo queste poche righe, sento in
bocca il sapore acre del sangue. Credo possa trattarsi di una
cozzaglia di parole ammassate, che si scontrano violentemente fra di
loro, restando imprigionate tra le mie labbra serrate.
Far del male ad una donna, delle volte,
è talmente facile, che neanche ce ne accorgiamo. Scivoliamo,
lentamente, in balia delle parole negative, negli atteggiamenti
sessisti, nel fango provocato dagli sguardi d'odio, e negli
stereotipi, nei quali viviamo ancora incasellate, come fossero sabbie
mobili.
Non ci rendiamo mai abbastanza conto di
quanto sia facile ferire l'animo femminile.
A noi non basta un lavoro di successo,
la bellezza, una laurea... Non basta.
Ci saranno sempre spazi di fragilità,
che il nostro animo coltiva come se fossero piante velenose:
l'insicurezza, l'inadeguatezza, il bisogno famelico di amore, che
restituisce, come un boomerang in pieno volto, un cuore sanguinante.
Se l'umanità ha le capacità di
distruggere se stessa, e assistiamo ad ogni suo piccolo sgretolamento
ogni giorno annunciato dai telegiornali; una donna ha tutte le carte
in regola per annullarsi, alienarsi, spegnersi e devastarsi,
totalmente, con le sue stesse mani. Le ragioni possono essere le più
disparate, ma è giusto sapere che può succedere, nell'animo
femminile, di rimanere imprigionate in una gabbia sterile ed
invisibile, un sottospecie di regno dell'idiozia, senza riuscire ad
esternarlo a nessuno. Le umiliazioni, l'ossessioni, la morbosità.
Tante cose possono provocare ferite profonde nel corpo e nell'anima
di una donna. Soprattutto se questa sta combattendo quell'infinita e
paradossale guerra, che più comunemente chiamiamo amore.
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