Che dire, mi faccio un blog, presa benissimo perché almeno posso parlare con qualcuno (l'ignoto), che però mi fa stranamente sentire ascoltata... I misteri della vita.
E intanto la mia vita da studentessa fallita continua, nevrotica sempre perché manca perennemente internet, e uso anche questa scusa per rimandare le mie occupazioni. Dovrei guardarmi il blog, metterlo a posto, ma non si può perché internet non funge, e quando lo fa a me non mi va. Ottima soluzione per "spostare" il dovere a più tardi. Come sempre. Elisa Bellino non cambierà mai.
La mia vita universitaria è iniziata con una buona carrellata di film, e questa è un'ottima cosa...i film sono sempre un'ottima cosa, soprattutto quelli consigliati dal mio caro fidanzato.
Una sera della scorsa settimana mi sono guardata "The Game". Credevo fosse un film ludico-erotico (che scema eh..?), invece mi sono ricreduta ed è stato un film decisamente piacevole, e chiaramente, come tutti i film all'Antonio Cofano fanno pensare, riflettere, scervellarsi, non ti fanno dormire la notte.
"The Game". Il protagonista è un imprenditore cinquantenne, ossessionato dai soldi e dal lavoro, distaccato dalla vita reale, e poco incline ai rapporti umani. Come personaggio ammetto che mi interessò molto fin dall'inizio, ricordo di aver già studiato nella mia testa caratteri simili, duri ed estremamente rigidi all'esterno, ma con un'umanità nascosta, che spesso dimenticano di possedere.
Questi personaggi hanno sempre, nel corso della storia un'evoluzione, seppur minima, e sono affiancati ad una figura, magari anche marginale inizialmente, che giocherà un ruolo fondamentale nel loro processo di metamorfosi.
"The Game", come tutti sappiamo, vuol dire "il gioco", e di questo pare proprio che si parli all'inizio del film, un gioco strano, misterioso, sconosciuto, del quale nessuno parla molto; tutti lo conoscono, tutti ne tacciono. Nicolas lo riceve per regalo dal fratello, che pensa ingenuamente di staccarlo in qualche modo dalla noiosa vita lavorativa.
Nicolas ha bisogno di vivere.
Nel corso della pellicola, in realtà capiamo quanto questo "gioco" abbia un'importanza marginale, ma attraverso il succedersi di eventi straordinari che sconvolgono la classica routine dell'imprenditore medio, riusciamo a penetrare all'interno di Nicolas stesso, percependo le sue vere paure, i suoi timori, le sue debolezze. Nicolas esce pian piano allo scoperto, aprendosi totalmente, abbandonando i classici convenevoli, per salvarsi la pelle, per la paura di cadere nel vuoto, di rimanere schiacciato da un'entità più potente, che non riesce a combattere.
Il finale non ve lo posso svelare... Ma se avete voglia di passare una nottata a riflettere sui vostri perché... Niente di meglio di "The Game", insonnia assicurata!
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