La Guerra E' Silenziosa, Noiosa, Ignorante.
Ti Scorre Accanto, E Neanche Te Ne Accorgi.
_Mi Hai Dato Un Gatto Bianco E Io Non Ci Sto Più_
[…]
Boarding Pass 1915 GO5 18LDirezione…
Dacca_ Nairobi_ Brazzaville_ Hanoi_ Bujumbura_ Abuja.
Difficile trovare la giusta destinazione, quando ancora si
sta cercando la propria identità.
Se avessi vissuto una vita senza specchi, m’imbarcherei per Abuja,
ridendo e scherzando a braccetto con l’illusione, protagonista indiscussa in un
film già visto. Una pellicola cinematografica vecchia come il mondo, affollata
da una miriade di ragazze madri; giovanissime, bellissime, determinatissime.
Parteciperei ad una folle corsa verso il precipizio.
Un precipizio che odora di sesso ma si colora di morte.Un precipizio che ha le sembianze del diavolo, ma le voci di mille ragazze.
Un precipizio che si nutre di sesso, e di preghiere disperate.
Un precipizio che si accende al calare delle tenebre.
La debole luce di una candela illumina la via, e brucia l’innocenza.
Ma sono nata nella società degli specchi, dove non esistono
i diavoli e neanche gli innocenti.
Dove l’aria profuma di cemento fresco.Dove l’intelligenza è misurata in chilogrammi. E la vita viene stabilita da un numero su una bilancia.
La mia vita con gli specchi ha determinato la mia intera
esistenza. Sono cresciuta ammirando il mio pallore riflesso su un muro di
vetro, che urlava a gran voce la mia appartenenza ad un gruppo.
Un gruppo potente, ma altrettanto debole; un gruppo di
persone che possiedono soldi, e armi a volontà. Eppure non sanno difendersi. E
spesso, piangono soli con se stessi.
I visi pallidi sono un’etnia che ama colorarsi di grigio,
ostentando l’originalità.
Si armano di finti
sorrisi, di muscoli scoppiettanti come un sacchetto di pop corn, e di magliette
aderenti che soffrono visibilmente le pene dell’inferno; nell’estremo tentativo
di evitare l’esplosione universale in un mare di… Vuoto.
La mia vita con gli specchi mi ha permesso di vedere la mia
immagine riflessa, su un muro di vetro. Ma non mi ha indicato la giusta strada
per trovare la vera me stessa.
La più bella del reame.
Perché la più bella del reame non è facile da scovare;
fugge, si nasconde, si cela dietro ad un mondo affollato di mille riflessi, e
poche realtà.
Un mondo gonfiato, come un piccolo palloncino rosso; che si
rinsecchisce sotto il peso della nullità, e muore, come un tossico in astinenza
di aria pulita.Ma io ho vinto al superenalotto, a Amleto mi fa un baffo.
Le mie gambe avanzano lente, su quel pavimento scivoloso. Le
ballerine bianche si colorano di polvere. Gli occhi si accendono di una luce
nuova, riflettendo la Luna.
Una voce metallica mi provoca un brivido intercostale,
solleticandomi un poco il mio organo pulsante.
Invoca il mio nome.E’ ora di imbarcarsi.
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