Noi siamo il prodotto dei nostri genitori.
Respiriamo, gioiamo, soffriamo, grazie alla loro volontà.
Ed eccomi qui
Staccarsi dal limbo non è mai facile,
e spesso porta le persone come me a domandarsi il senso della vita.
Quando tutti stanno a pensare al senso della loro vita, io penso al senso di mio padre.
Ti osservavo tornare a casa dal lavoro, con il tuo camice
bianco, sempre pulito ed ordinato.
Ti leggevo sul petto una S di Superman;
sapevo che salvavi
le persone, le riportavi alla vita, eri stato il prescelto.
Ed io ero morivo di orgoglio di te.
Vivevo le giornate nell’attesa di quella carezza,
generoso
gesto di affetto che qualche volta mi concedevi.
Nel mio cuore esplodeva una gioia immensa, e come un
cagnolino ti scodinzolavo dietro.
Ma tu non mi guardavi mai negli occhi. Mai.
Eravamo come il cagnolino di compagnia e il suo padrone.
Quando in realtà avremmo dovuto essere papà e figlia.
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