L’ultimo
film della Pixar, Inside Out, è
uscito il 16 settembre in tutti i cinema italiani.
“Inside Out” è l’ultimo film d’animazione del 2015, realizzato dai Pixar animation Studios, e distribuito dalla Walt Disney Pictures. Il 15esimo capolavoro in vent’anni di storia
della casa cinematografica: il primo fu proprio “Toy Story” nel 1995.
Il regista
del film è Pete Doctor, insieme al
co regista Romy del Carmen, noto anche per aver diretto fra gli altri il sopra
citato “Toy story”, e “Monster e Co.”.
La storia ha come protagonista Riley, una bambina di 11 anni, che vive
una vita felice, divisa tra amicizie e due genitori adorabili; e cresce
accompagnata dalle sue emozioni che, organizzate in un attrezzatissimo quartier
generale, la consigliano, la incoraggiano, la contengono, la spazientiscono, la
intristiscono, la infastidiscono.
Gioia, tristezza, paura, rabbia, disgusto, vivono nella torre di comando della mente
della ragazzina, e si occupano di gestire le piccole preoccupazioni quotidiane
di Riley.
L’improvviso
trasferimento della famiglia, dal Minnesota
a San Francisco, le creerà degli
scompensi emotivi, che dovrà superare confrontandosi con il primo difficile momento
della sua giovane vita, che coincide nell’avvento dell’adolescenza.
“Inside Out” non è solo ben scritto, ma anche divertente,
malinconico, e molto acuto.
L’intera
vicenda si sviluppa nel cartone animato attraverso un tono mite, che lascia
trapelare, sotto un’apparenze dolce e gentile, una certa severità e cinica ironia,
senza prendere troppo spazio alla poesia e alla malinconia, che caratterizzano
la proiezione.
Il film, di
fatto, è quasi interamente popolato da concetti astratti, che agiscono in uno
spazio non fisico. Le voci, e la forma delle emozioni, sono sia completamente
nuove, sia immediatamente riconoscibili.
Nella
rappresentazione troviamo un corpo centrale, in cui risiedono le emozioni primarie, che hanno il
compito di analizzare i ricordi della protagonista, e di selezionare quelli più
importanti per la sua crescita, e una serie di isole volte a rappresentare le
strutture portanti, che racchiudono attitudini, valori e affetti importanti,
che definiscono la personalità dell’individuo, e una lunga sequenza di luoghi
bizzarri, dove regnano sogno, immaginazione e oblio.
L’originalità
di “Inside Out” sta nella tecnica narrativa, usata per gran parte del film.
Attraverso episodi rocamboleschi e divertenti, l’intera pellicola
cinematografica ci trasporta nel mondo più affascinante che possa esistere al
mondo: la mente umana. A raccontarlo
non sono solo gli avvenimenti, che si susseguono, ma la stessa fragile
struttura, su cui è costruita la mente di Riley. Importanti sono le scelte
grafiche sapientemente utilizzate dal regista, per rappresentare una struttura
tanto complessa quanto oscura, e scarsamente conosciuta, che è appunto il cervello dell’uomo.
Il ruolo
essenziale della memoria nella vita
di tutti noi, ci appare rappresentato in maniera magistrale attraverso le scelte grafiche; il regista rende
tangibili le realtà più astratte, e porta in scena una serie di soluzioni
originali, a cui accosta un utilizzo intelligente dei colori, accesi e dai
forti contrasti nella mente, stinti nel mondo reale.
Giunti a
questo punto, è doveroso rispondere ad una domanda che sorge istintiva e
spontanea: “Inside Out” è un film d’animazione dedicato esclusivamente ad un
pubblico infantile?
Assolutamente
no.
“L’equilibrio che ci tutela dall’apatia e
dalla depressione è frutto di un lungo cammino, e si raggiunge solo con il
tempo, dopo aver accettato il fatto che la vita ci riservi anche esperienze
dolorose e disagianti”.
Questo
sembra voler trasmettere il regista Pete
Doctor ad un pubblico adulto.
L’esempio di
Riley ci invita a riflettere sull’importanza che assume l’emozione della tristezza nella vita quotidiana, e di quanto
questa sia fondamentale, e non marginale, al fine di creare dei ricordi
positivi, e soprattutto funzionali per la nostra crescita interiore. Solo attraverso la tristezza, un momento di
sconforto, e il pianto, riusciamo a cogliere quanto di più bello ci offre la
vita. Dunque lunga vita alla preziosa collaborazione tra Joy, la fatina brillante, luminosa ed evanescente sempre allegra e
danzante, e Sadness, la donnina in
blu, sempre fiacca ed insicura.
E che dire
di “Lava”, il cortometraggio che
precede, e accompagna il film d’animazione “Inside
Out”?
E’
la storia di un amore impossibile
tra due vulcani, Uku e Lele. Una
storia sicuramente triste, dalla quale traspaiono emozioni delicate, attraverso
sonorità hawaiane ed un arrangiamento misurato e semplice. Lava introduce e racconta la
sofferta storia d'amore, con delle pennellate cinematografiche che descrivono
il mondo di Uku e Lele con delicatezza e grazia. Il cielo, il mare, uccelli,
pesci ed altri animali, nuvole e ovviamente la calda lava che arde all'interno
di Uku.
Voi
vi ricordate cosa sognavate quando eravate bambini? E le vostre paure, che hanno accompagnato la vostra
intera infanzia, i vostri incubi? Beh, forse è arrivato il
momento di tornare indietro nel tempo, guardare lo schermo, e riconoscere, in
quella bambina undicenne dai capelli biondi, un po’ di noi stessi.
http://www.milanofree.it/201509216521/milano/cinema/inside_out._dalla_pixar_arriva_il_nuovo_film_d_animazione_che_viaggia_nella_mente_umana.html
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