domenica 18 gennaio 2015

Moi, Je Ne Suis Pas Charlie.

"Je Suis Charlie".
Incredibile ma vero.
Questa è la frase che riscontro più spesso oggi, navigando su face a tempo perso, e da circa due settimane a questa parte. Dal sette Gennaio, è vero.
Non voglio essere ripetitiva, ridondante, annebbiarvi la mente né frantumarvi le pelotas con fatti accaduti che già sapete, che tutti sanno, che si sentono ogni giorno al telegiornale, si leggono sui quotidiani, e se ne parla per strada.
Dall'attentato alla sede di "Charlie hebdo" sento la gente che chiacchera, par fare un saluto alla vecchina in fondo alla strada, una volta si parlava del meteo, o del cagnaccio all'angolo che fa sempre pipì sul pianerottolo; oggi si parla dei terroristi, dei Kalasnikov, e di quando moriremo tutti.
"Si, perché moriremo tutti, hai sentito quello lì, vestito importante, il politico lì, (suppongo si parli di Renzi), ci possono tagliare la testa in ogni momento, all'angolo della strada".
Manda giù, Elisa, non dire nulla e vai avanti per la tua strada.
E ancora "L'attentato più crudele e truce...", "L'undici settembre francese", "La Francia in ginocchio", frasi captate da vari telegiornali, speciale terrorismo ecc ecc...
E poi sento, o peggio mi ritrovo in bacheca post del tipo "Spedizione punitiva, io sono pronto", "Che aspettiamo a legalizzare la pena di morte?", "Ammazziamoli tutti", "Stai lontano da me musulmano...", "L'Islam, che religione violenta". E si parla di questo, ovunque, ho sentito anche cose tipo  "Dio perdona anche Parigi".
Cosa? Cosa perdona a Parigi? I terroristi? Perché si sono pentiti? Devo essermi persa qualcosa...
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata "Non provare mai più a paragonarmi ad un musulmano, io con quella religione di merda non ho nulla a che fare".
Il mio cervellino di fronte a tanta ignoranza non può che cominciare a lavorare. Le rotelline degli ingranaggi ruotano leste e vorticosamente, l'emisfero destro ricorre alle armature, bazuka militare, perché no, kalasnikov, per restare in tema, e trucidare questo ammasso di pecore analfabete.
L'emisfero sinistro, più razionale, incomincia a partorire una propria idea sull'accaduto e, come sempre avviene, inizia a documentarsi. A lui piace sapere, essere certo della veridicità della propria tesi, e dato che di cazzate già ne sono state dette, almeno tenta di approdare nel sensato. E' un po' noioso lui.
Innanzi tutto credo che i terroristi siano estremisti. I loro pensieri e le loro azioni sono quanto più simili ai nazisti che ai musulmani veri e propri; loro vivono per lottare, credono che tagliando la testa all'infedele obbediscono ad un ordine divino. Nulla li accomuna di più all'esperienza nazista dell'estetica della morte. Trasformandosi in martire il terrorista si avvicina al suo Dio.
"Morire per la patria", "morire per la religione", "guerra santa", sono tutti termini già sentiti milioni di volte.
Eppure io, nella mia cerchia di conoscenze, ho avuto e ho ancora molte donne musulmane, e anche famiglie, uomini e bambini. Non mi risulta sia una religione violenta, che incita alla guerra. Non penso che nel Corano Allah obblighi il fedele ad imparare ad usare un fucile, il quarto giorno della settimana. Gli islamisti accolgono il loro Dio con gioia, e con strema sottomissione, è vero. Considerano la loro religione uno stile di vita, parte integrante della loro quotidianità, la preghiera un momento di felicità, un avvicinarsi quotidiano a Dio. Ma cosa dice effettivamente il Corano, riguardo le altre religioni? Gli Islamici, sono effettivamente "intolleranti" verso gli infedeli per natura?
Facendo una rapida ricerca su internet mi sono imbattuta in qualcosa di effettivamente interessante, vi riporto per tanto le esatte parole del Testo Sacro:
_Tranquilli, non mi sono messa a leggere il Corano, sarei collassata dopo il primo versetto, poi penso di non aver mai letto neanche la Bibbia di mia spontanea volontà.
Corano (60:8) "Allah non vi proibisce di agire con bontà ed equità verso coloro che non vi combattono per religione e non vi hanno scacciato dalle vostre dimore, poiché Allah ama gli eqanimi". E ancora,
Corano (2:190) "Combattete per la causa di Dio coloro che vi combattono, ma non eccedete, perché Dio non ama coloro che eccedono. Se il nemico inclina alla pace, anche tu inclina verso la pace. E confida in Dio, in quanto egli è l'unico che ascolta e conosce".
Non credo che i terroristi abbiano agito in nome di Allah.
Non credo che i terroristi siano i musulmani.
Non creo che i musulmani siano terroristi.
Penso che non ci sia da generalizzare, e penso che non ci sia nessuna ragione in quello che è successo, solo una grande catastrofe.
Le vignette su Maometto pubblicate sul settimanale "Charlie hebdo" vi piacciono?
Quanti di voi le hanno guardate?
Quanti di voi hanno sfogliato effettivamente la rivista, o guardato le immagini su internet (come faccio io!), e non hanno tentato di reprimere una piccola vocina proveniente dalla coscienza che ci dice "Beh, però forse... Hanno esagerato".
Quando accadono tragedie simili l'essere umano è per istinto portato ad additare un colpevole, e a piangere una vittima.
Io in questo caso penso che ci siano solo vittime.
Colpevole è l'uomo, Occidentale o Islamista che sia, che non accetta il sacrosanto diritto di credere a ciò che si vuole, di professare apertamente la propria religione, di esprimere la propria opinione.
"Moi non, je ne suis pas Charlie".

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